Sono molto felice di pubblicare questa notizia uscita oggi sulle pagine dell'agenzia giornalistica ANSA:
domenica 26 agosto 2012
CROCIERE CAIRO-LUXOR: RIPRENDONO DOPO 18 ANNI
venerdì 24 agosto 2012
TIRAN, L'ISOLA ROSA
L’isola di Tiran si trova di fronte alla costa di Sharm El Sheikh ed è
una delle zone più belle e incontaminate del Mar Rosso.
L’isola, è completamente spoglia e disabitata è stata per molto
presidio militare e nelle sue vicinanze si trovano quattro reef corallini
(Jackson, Woodhouse, Thomas e Gordon che sono i nomi di quattro
famosi cartografi del XIX secolo).
Tiran, che fa parte del parco marino di Ras Mohammed, è una delle mete
predilette dei turisti, paradiso per snorkeling ed immersioni a soli 40 minuti
da Sharm el Sheikh.
La partenza dagli alberghi varia tra le 8 e le 8,30 del mattino in direzione del porto dove aspetta la barca che traghetterà per l’intera giornata la comitiva di turisti accompagnati dalla guida, dal personale di bordo e spesso da un cameraman che filmerà l’intera giornata.Le soste per lo snorkeling sono solitamente tre e durante la giornata (soprattutto nei mesi più caldi) è facile imbattersi nei delfini che accompagneranno le barche per lunghi tratti.
La prima sosta, dopo circa un’ora di navigazione, è vicino al relitto del Thistlegorm, enorme nave mercantile adagiata sul fondo marino ad una profondità di circa 30-35 metri. Qui la vita marina è davvero ricca, grazie anche alle correnti presenti nella zona e si possono ammirare moltissime specie di pesci senza nessuna difficoltà.
Proprio per la presenza in questa zona di correnti
è consigliabile l’uso delle pinne per rendere più agevole lo snorkeling.
Tra le migliaia di specie marine sicuramente vi imbatterete nei tipici
pesci di barriera come il pesce farfalla, il pesce napoleone, le cernie, i
pesci angelo e i pesci leone che nuotano indisturbati tra i coralli colorati. E
poi troverete stelle di mare, ricci di mare, razze e … chissà … se siete un po’
fortunati potrete imbattervi nelle tartarughe!
La seconda tappa di snorkeling è di solito prevista i fronte alla bianca
spiaggia dell’Isola di Tiran che potrete raggiungere anche a nuoto per qualche
minuto di relax. Non dimenticate mai che l’isola fa parte del parco marino di
Ras Mohammed dove regole severe devono essere rispettate. Quindi non
raccogliete coralli o conchiglie perché potreste incorrere in gravi sanzioni.
Dopo le fatiche dello snorkeling è prevista la sosta in mare per il
pranzo dove vi verranno serviti gustosi e semplici piatti preparati dai cuochi
egiziani sulla barca, mentre le bevande sono a vostra disposizione tutta la
giornata.
Alla
fine del pranzo la barca purtroppo riprenderà la navigazione verso il porto di
Sharm el Sheikh, anche se durante il rientro è prevista la terza tappa di
snorkeling che vi consentirà di scattare le ultime foto e catturare il riflesso
rosa che colora l’Isola di Tiran al calare del sole.
La
giornata in barca è finita, sono sicura che vi porterete negli occhi e nel
cuore la moltitudine di colori e di emozioni che vi regala l’Isola di Tiran.
Ora
non resta altro che rientrare in hotel con il bus, in attesa, magari, di
affrontare una nuova scoperta in un’altra escursione a Sharm el Sheikh.
Telefono: (002) 0128 1362911
Email: emad64@libero.it
sharmpertutti@gmail.com
Sito web: per il collegamento diretto al sito clicca quiSkype: samacloe
lunedì 13 agosto 2012
venerdì 10 agosto 2012
PETRA: 200 ANNI DALLA RISCOPERTA DELLA CITTA' ROSA
Agosto 1812, un
viaggiatore e studioso svizzero, Johann Ludwig Burckhardt, dopo avere
avuto notizie dell’esistenza di una Città Perduta, fingendosi un pellegrino desideroso
di sacrificare una capra sulla tomba del
profeta Aronne, in cima al colle di Haroun dalla parte opposta della
Città Perduta si fece accompagnare da un guida locale attraverso il deserto del Wadi Rum.
Johann Ludwig Burckhardt, conosciuto nei paesi arabi
come un mercante arabo dal nome di
Sheikh Ibrahim Ibn Abdallah, ebbe così
la possibilità il 22 agosto 1812 di visitare il sito senza però potersi fermare
né prendere appunti o effettuare disegni.
Al suo rientro dalla Città Perduta portò la notizia tra gli
occidentali che risiedevano in
tutto il Medio oriente e ne scrisse nel suo libro intitolato Travels in Syria and the Holy Land,
pubblicato però nel 1823, cinque anni dopo la sua morte.
Da quel momento sono iniziate le missioni archeologiche che durano ancora oggi e che hanno potuto portare alla luce soltanto una piccola parte degli immensi tesori
di questa città nascosta.
Petra, chiamata anche la città rosa per il colore delle sue pareti e dei
suoi palazzi, è stata dichiarata Patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO
il 6 dicembre 1985 e dal 1993 la zona
circostante è parco nazionale archeologico. Ultimo
riconoscimento in ordine di tempo è quello del 2007, quando è stata
dichiarata una delle sette
meraviglie del mondo moderno.
Il 26 agosto di quest’anno inizieranno i festeggiamenti dei duecento
anni della riscoperta di Petra che comprenderanno molti festival, esposizioni in gallerie d’arte, libri, concerti e
rievocazioni storiche e letterarie.
Riassumervi la storia di Petra sarebbe un’impresa
colossale ed è per questo che vi rimandiamo alla pagina di wikipedia dedicata
proprio a Petra dove potrete trovare tutte le notizie storiche e geografiche .
mercoledì 1 agosto 2012
UN FARAONE SUL PODIO OLIMPICO
Non potevo non celebrare una storica impresa di un atleta egiziano alle Olimpiadi di Londra ed è per questo che ho deciso di postare questo articolo apparso su internet:
Fonte: www.altrenews.com by Gianfranco Della Valle
Sicuramente, la medaglia d'argento conquistata ieri alle Olimpiadi di Londra dall'egiziano Alaaeldin Abouelkassem è un fatto storico per la scherma e per lo sport africano. Si tratta della prima medaglia olimpica nella scherma per il continente africano.
Un'impresa quella del giovane egiziano (ha 21 anni ed è studente di ingegneria informatica ad Alessandria d'Egitto) che ha dell'incredibile. Per giungere alla meritata finale ha dovuto affrontare, e battere, avversari del calibro del tedesco Peter Joppich (tre volte campione del mondo) e l'italiano Andrea Cassarà, fresco vincitore della Coppa del Mondo e numero uno del ranking mondiale. In particolare la vittoria con Andrea Cassarà (mi perdonerà l'amico Massimo Omeri, maestro di Andrea) è stata la svolta che ha dato sicurezza e fiducia al giovane egiziano che è approdato alla finale battendo il sud-coreano Byungchul Choi. Poi in finale si è arreso, 15 a 13, dal cinese Sheng Lei.
Abouelkassem, che ha dedicato la vittoria al padre scomparso solo pochi mesi fa, è giunto alle Olimpiadi grazie ad un progetto nazionale per giovani sportivi voluto dal governo egiziano.
Nel fioretto maschile l'Egitto è la 17° nazione a salire sul podio nella storia delle Olimpiadi. In questa speciale classifica è la Francia, con 27 medaglie (10 di oro) a fare da padrone, seguita dall'Italia con 20 medaglie (8 di oro) e dall'URSS/Russia con 7 medaglie. Oltre alle nazioni europee (Germania, Ungheria, Polonia, Belgio, Romania, Grecia e Austria), sono salite sul podio del fioretto maschile solo gli Stati Uniti e Cuba per il continente americano e la Corea del Sud, il Giappone e la Cina per l'Asia.
L'impresa di Allaeldin rappresenta quindi un fatto storico per uno sport che lentamente allarga i suoi confini verso paesi emergenti. Un successo africano che segnerà sicuramente il futuro della scherma nel continente. Per quanto riguarda l'Egitto, come qualcuno ha giustamente voluto sottolineare, vi è anche un remoto zampino italiano. Infatti nel periodo 1949-1962 ad insegnare in Egitto e guidare la nazionale egiziana di scherma vi era stato il maestro livornese Livio Di Rosa (che riuscì a portare la squadra egiziana del fioretto maschile al 4° posto alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952). Quando lasciò l'Egitto - il "burbero" Livio come veniva amichevolmente definito - andò ad insegnare in un nuovo Circolo di Scherma a Mestre (terraferma di Venezia) dove nei trent'anni che vi lavorò (Di Rosa è scompraso a 80 anni nel settembre 1992) creò una delle più importanti scuole di fioretto del mondo (quella delle medaglie olimpiche Dal Zotto, Numa, Borella, Cipressa, Vaccaroni, Bortolozzi e Zennaro, per intenderci). Oggi quel Circolo, che festeggia i 60 anni di vita porta il nome del grande maestro. Per inciso, Massimo Omeri (il maestro di Andrea Cassarà) è stato allievo da atleta e da tecnico di Livio Di Rosa, così come Giovanni Bortolaso (maestro di Arianna Errigo, recente argento nel fioretto femminile).
La medaglia di Alaaeldin Abouelkassem è anche la prima africana "non bianca" di questa Olimpiade. Ed è giunta lo stesso giorno di un'altro incredibile successo africano nel nuoto, quello del sudafricano Chad Le Clos che ha vinto i 200 farfalla (a pochi giorni dalla prima medaglia d'oro del Sudafrica sempre nel nuoto) battendo un mostro sacro del nuoto americano e dello sport mondiale, quel Michael Phelps, che da ieri è l'uomo che nella storia ultracentenaria delle olimpiadi ha vinto più medaglie (19 in tre olimpiadi).
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