Il Monastero di Santa Caterina fu fondato dall'imperatore Giustiniano tra il 527 e il 547 d.C. ai piedi del
Monte di Mosè (altezza 1570 m).
Ingrandito
nel corso del tempo ha mura di altezza e dimensioni diverse che si adattano
alla montagna sulla quale è costruito.
Nella
Bibbia si racconta che gli ebrei raggiunsero il monte Horeb dopo 50 giorni di
marcia attraverso il Sinai. Sulla cima del monte Horeb Mosè ricevette i dieci
comandamenti con la Tavola della Legge sui cui si fondono la religione
cristiana ed ebraica.
Il
monte Horeb viene chiamato oggi Gebel Musa (Monte di Mosè) luogo di
pellegrinaggio e di meditazione per i primi cristiani e nel 330 d.C. la madre
dell'imperatore Costantino, Elena, costruì nei pressi del Roveto Ardente una
piccola chiesa.
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Il Roveto Ardente fu trapiantato a qualche metro da quello originale e sulle sue radici fu eretto l'altare sacro della Cappella del Roveto ardente. Questo roveto è l'unico esemplare presente nella penisola del Sinai e nessuno è mai riuscito a trapiantarlo altrove |
Successivamente,
nel 527 d.c. l’Imperatore Giustiniano fece innalzare un monastero vero e
proprio e la grande Basilica della Trasfigurazione che venne protetta da una
cinta muraria all’interno della quale si trovava anche la piccola chiesa
costruita da Elena.
Il
Monastero preso il nome di Santa Caterina quando, tra l'VIII e il IX secolo
d.C., i monaci del convento trovarono il corpo di Santa Caterina che, si
racconta fosse stato trasportato dagli angeli sulla cima del Monte. Il
sarcofago con il corpo della Santa venne posto all'interno della basilica dove
ancora oggi si trova e il monastero prese il nome di Monastero di Santa
Caterina.
Nel
641 gli arabi musulmani conquistarono la penisola del Sinai, ma un editto di
Maometto, che assicurava la protezione dei monaci, consentì ai religiosi di
continuare a vivere nel Monastero.
Oggi
nel Monastero vivono poche decine di religiosi appartenenti ad un ordine
monastico riconosciuto nel 1260 dal Papa Innocenzo IV che però nel 1439 si
stacco dalla Chiesa di Roma per seguire la liturgia della Chiesa Ortodossa
d'Oriente.
Questi monaci sono in gran parte greci e seguono la regola di San
Basilio e le funzioni liturgiche sono in gran parte in lingua greca.
Il
Monastero, che è la diocesi più piccola del mondo, è il più antico convento
cristiano esistente e nel corso dei secoli tutti lo preservarono da distruzioni
e rapine, da Maometto, ai Sultani turchi, ai Califfi musulmani fino ad arrivate
a Napoleone Bonaparte.
All’interno
vi si trova la più grande collezione di icone e una biblioteca con antichissimi
manoscritti (seconda soltanto alla Biblioteca Apostolica Vaticana) la Bibbia
più antica del VI secolo a.c..
Ancora
oggi il Monastero è meta di pellegrinaggio e anche moltissimi turisti vi si
recano per ammirare uno dei luoghi più affascinanti del Sinai.