martedì 18 settembre 2012

UN RACCONTO SPECIALE TRA EMOZIONI E FOTO


Il mio è un lavoro spesso invidiato, ma non così facile come sembra. E non parlo solo di difficoltà organizzative, ma soprattutto di quelle umane.
Incontro tante persone con caratteri, aspettative ed esigenze tanto diverse fra loro e può capitare che qualcuno non sia pienamente soddisfatto o in sintonia.

Devo dire però che questi anni di lavoro mi hanno regalato tantissimo. Soddisfazioni, amicizie e a volte incontri speciali.

Stefano è stato un incontro speciale ed è per questo che gli ho chiesto di  raccontare la sua Sharm el Sheikh. Una Sharm el Sheikh vista dagli occhi di chi ha sensibilità da vendere, di chi sa cogliere in una foto la magia che molti non vedono, di chi vuole provare a fare della sua passione, la fotografia, una professione che lo stacchi dal suo disagio.

Non aggiungo altro. Leggete il suo racconto e spero che aiuti anche voi ad andare oltre, a vedere oltre. Grazie Stefano.

LA MIA SHARM EL SHEIKH di Stefano B.

Una breve introduzione prima di passare al racconto di questa magnifica vacanza vissuta in compagnia della mia ragazza, Veronica, durante la quale ho potuto associare la mia passione per la fotografia alle escursioni, alle quali abbiamo partecipato grazie a Silvia ed ai suoi collaboratori che si occupano di organizzarle.

Ciao a tutti mi chiamo Stefano, per cercare di non pensare ai problemi causati da una malattia rara, ad oggi ancora senza cura, mi sono avvicinato al mondo della fotografia, innamorandomene poco a poco, quasi senza accorgermene. Ho cominciato a "staccare" la testa, ritrovandomi perso nelle immagini, ispirato dalle cose belle che mi circondano e felice di aver “scoperto”  questa forma d' arte che supera ogni tipo di barriera e che mi dona gioia e felicità. Per tutto questo è bastato comprare una piccola macchina fotografica... un piccolo e comune oggetto che sotto certi aspetti mi dona più sollievo di qualsiasi medicina.

Il viaggio comincia e lo spettacolo inizia già dall'aereo quando, dopo qualche ora di viaggio, prima di atterrare a Sharm el Sheik possiamo ammirare dal finestrino il vasto deserto, le sue dune, le rocce, per poi affacciarci sul mare e sulla costa.


Adesso seguitemi, in questo viaggio esotico fatto di veli, nomadi del deserto che vivono dentro tende di pelli di cammello, colori affascinanti che rendono ancora più magico il paesaggio... un mondo completamente diverso da quello in cui vivo, dove ho trovato quel senso di pace che  cerco ad ogni respiro.




Dopo aver trascorso la prima giornata in completo relax nel villaggio turistico ci prepariamo per incontrarci con Silvia ed organizzare le date delle escursioni che ci porteranno a conoscere questo mondo  e tutte le meraviglie che ci riserva, così diverse dai panorami che abitualmente  possiamo ammirare nella nostra città: Genova.

Il giorno dopo, finalmente, si parte. Sveglia alle tre per non perdersi la motorata nel deserto, circondati dalla sabbia e dalle rocce. Alle 3.30, insieme ad un’altra coppia con cui passeremo poi tutta la vacanza,  ci viene a prendere Ciro il nostro simpaticissimo accompagnatore per questa escursione. Una volta arrivati vicino al deserto ci prepariamo e dopo una mezz'ora di divertimento in cui lascia sfrecciare liberamente con il quad, ecco all’improvviso sorgere il sole tra le montagne rocciose... la mia anima è colma di felicità.



Una piacevole sosta in una tenda beduina accompagnata da tè caldo, bevande per dissetarsi e l’immancabile narghilè e si riparte, la mente completamente libera, attraverso il deserto per raggiungere il punto di partenza. Il mio volto è ricoperto di sabbia... ma sfoggia un sorriso immenso come il deserto stesso.

Nel pomeriggio, per nulla stanchi nonostante la levataccia, affrontiamo un’altra esperienza spettacolare: il parasailing. Silvia passa a prenderci e tra una chiacchiera e l’altra ci ritroviamo nella spiaggia di Sharks Bay. Salutiamo Silvia e saliamo su un gommone che ci accompagna attraversando il mare ad un’altra barca dove, molto educatamente, ci aiutano a salire, ci imbragano per bene ed in un batter d'occhio, agganciati ad un parapendio specificatamente disegnato per questo  tipo di sport, iniziamo ad innalzarci delicatamente fino a ritrovarci a volare sull’acqua. Sembra di essere affacciati da un balcone, l’aria sul volto , circondati dall’immenso mare blu... potevamo persino vedere la costa da una prospettiva diversa dal solito... da lassù la vita mi è apparsa migliore... più bella.



             
Il terzo giorno ci prendiamo una giornata “di riposo” facendo snorkeling sulla splendida barriera corallina ai piedi del nostro villaggio (adiacente a Sharks Bay). 
Nuotare in mezzo a quei colori è fantastico e girandosi in qualunque direzione si scoprono meraviglie sconosciute e affascinanti; due ore immerso nell’acqua al mattino e due al pomeriggio e vi sarei rimasto ancora per ore se non mi avesse chiamato Veronica per ricordarmi l’appuntamento con i cammelli.... L’inseparabile macchina fotografica con me e via nel deserto in groppa a un fantastico e timido animale. Dopo venti minuti di passeggiata il sole inizia a nascondersi piano piano dietro alle immense montagne rocciose dipingendo di magia tutto ciò che ci circonda e con i fantastici colori che solo il deserto può regalare.



Dopo queste spettacolari escursioni ci immergiamo in quella che per noi (ed anche per le mie macchine fotografiche) è stata la giornata più affascinante, quella vissuta all’interno del Parco di Ras Mohamed. Lo raggiungiamo in pullman dopo essere passati sotto la monumentale porta di Allah. Attraversata la zona desertica ci fiondiamo nel piacere unico di immergersi nell’esplosione di vita della barriera corallina , dipinta dalla miriade di colori di innumerevoli tipi di pesci di varie dimensioni, assolutamente indifferenti alla nostra presenza, per cui facilmente avvicinabili. Un vero e proprio spettacolo della natura.



Risaliti sul pullman, dopo la meravigliosa immersione, ci spostiamo di pochi metri per una nuova sosta dove veniamo rapiti dalla rara bellezza del Canale delle Mangrovie, un tipo di pianta che cresce con l’acqua salata e poi filtra l’acqua marina espellendone il sale. Qui mi perdo completamente nell'ammirare  le rive del canale, colme di piccoli fori che sono le tane di tantissimi tipi di granchi, che vedo "passeggiare" sotto di me... è il momento di scatenare il mio “terzo occhio" e così finisco per scattare una quantità infinita di foto cercare di portare via con me ogni minimo particolare di quella meraviglia.


La nostra guida, Peter, una persona davvero meravigliosa, ci porta a vedere una curiosissima spaccatura creatasi in seguito ad un terremoto, profonda circa 18 metri, dalla quale abbiamo potuto ammirare l’acqua, al di sotto del suolo. Ancora pochi passi e ci ritroviamo al Lago Magico, ambientazione di affascinanti ed innumerevoli leggende del posto. Viene chiamato Lago Magico perché il suo fondale è formato da sostanze metalliche e la composizione di queste sostanze con la sabbia, fa si che lo specchio d'acqua non sia riflettente e che quindi sia invisibile persino all’occhio dei satelliti.



Mancano solo due giorni al ritorno alla nostra vita quotidiana, ma non possiamo e non vogliamo perderci la gita all'Isola di Tiran perciò ripartiamo presto, macchina fotografica, pinne e boccaglio al seguito. Alle otto del mattino, quando il sole è già alto, un pulmino viene a prenderci per portarci a Naama Bay. Innumerevoli barche attendono i turisti in partenza per l'isola, regalando tre indimenticabili soste di snorkeling durante il tragitto.

Ero impegnatissimo a cercare traccia di un delfino o di qualsiasi altro nuovo animale potesse essere catturato dalla mia macchina fotografica... ed ecco che in un attimo, davanti a me, un relitto di un’imbarcazione incagliato sopra alla barriera corallina. Siamo stanchi  ma non possiamo assolutamente perderci questo spettacolo... per la seconda volta quindi, riscendiamo in acqua... la curiosità è troppa per rimanere in barca e poi la macchina fotografica subacquea ha ancora batteria e non è ancora sazia di questo nuovo mare così diverso dal nostro.




 Risaliamo in barca e l’equipaggio ci offre un ottimo pranzo. La barca si allontana dall’isola e dal relitto e la voglia di esplorare è ancora tanta. Ci godiamo il vento tra i capelli (per modo di dire perchè sono rasato!) e il sole caldo sulla pelle, la mente già rivolta all’ultima sosta, ma non per importanza, prima del rientro... Anche oggi abbiamo potuto ammirare pesci, coralli e tutto ciò' che abita il meraviglioso Mar Rosso e non da meno è stato osservare la costa e le rocce dal mare.




Per l’ultimo giorno non abbiamo programmato escursioni. Veronica dorme ma io alle 4.30 sono già sveglio e non posso perdere l’occasione di scendere in spiaggia e godermi in una pacifica e rilassante solitudine il sole che sorge dall'isola di Tiran. A tenermi compagnia solo il rumore del mare e la mia inseparabile macchina fotografica. 80 scatti ad immortalare l'inizio dell'ultimo di una serie di giorni che mi hanno portato a provare esperienze nuove e bellissime. Qui ho trovato un po' di pace dal mio quotidiano e la felicità di poter ammirare stupito quello che da casa posso osservare solo su internet. Sono ripartito davvero soddisfatto di ogni attimo di questa esperienza e sicuramente un giorno tornerò' per partecipare alle altre escursioni, grazie alle quali potrò' vivere altri momenti unici e paesaggi per me inesplorati.



Merito della maggior parte delle cose che ho potuto vedere è della Silvia e di tutta la gente che lavora con lei come Ciro e Peter ..... li saluto con un grande abbraccio .......

Stefano

 Per info:stefano_bagno@yahoo.com


Nessun commento:

Posta un commento